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MOONLIGHT First Italian GDR |
Dichiarazione |
I nomi dei personaggi e gli stessi appartengono a Joel Silver, alla sua casa di produzione e alla CBS. Amanda Price e August Fleint sono personaggi originali dell'autrice. I caratteri dei personaggi originari possono non apparire conformi agli originali in quanto la gestione è a discrezione dei giocatori. |
Ufficio di August a Washington |
Personaggio | Evento | Ambiente |
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Le carte
del contratto con Josef Kostan erano pronte. Amanda mi aveva lasciato il cellulare di Kostan e dato che non amavo parlare con intermediari, tanto meno segretarie, lo chiamai direttamente per prendere un appuntamento e discutere i dettagli. Ora che Amanda aveva una villa a Los Angeles, ero intenzionato a raggiungerla. Sentivo il cellulare squillare e l'attesa cominciava a innervosirmi. |
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"Si??"Risposi al cell controllando male il tono scorbutico per essere stato interrotto. Chiunque fosse aveva il mio numero privato e non era una cosa che avevano tutti ma per non essere disturbato avrei dovuto spegnerlo e non era una cosa che Sarah avrebbe preso bene. |
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Sentii un
tono alterato che mi spiazzò. Non pensavo che un uomo d'affari potesse essere impegnato a quell'ora. "Il signor Kostan?... Chiedo scusa. Sono August Fleint, chiamo da parte di Amanda Price... ha due secondi per concordare un appuntamento?" |
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"Ah si è lei, mi ricordo" Dissi ridimensionando il tono "Amanda deve avermi accennato qualche cosa a riguardo" Pensai un attimo all'orario che s'era fatto ma decisi di incontrarlo la sera stessa visto che era un affare abbastanza urgente. "Le va bene se ci vediamo per le venti nel mio ufficio? prima di quell'ora non posso raggiugerla e dopo avrei un altro impegno." |
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"Alle 20 è perfetto... A questa sera, signor Kostan", dissi chiudendo la conversazione. |
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"A stasera Mr. Fleint!"Di poche parole questo tipo!! Pensai mentre accettava la proposta di appuntamento e riagganciava subito dopo. Forse ha capito che avevo da fare, un tipo intelligente. Mi piace!! Misi a posto il telefono e tornai a guardai Simone. |
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Oramai era
chiaro, avrei dovuto trasferirmi nell'accaldata città di Los Angeles. Non ne ero entusiasta, ma quelle ventiquattro ore lontano da Amanda mi avevano stressato più di quanto ero deciso a sopportare. Dopo aver dato disposizioni per il mio trasferimento, chiamai Amanda per avvertirla del mio arrivo. Usai la chiamata rapida e attesi che mi rispondesse. |
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Guardai il display e
mi accorsi che si trattava di August. |
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"Salve, Amanda, volevo avvertirla che, dato quanto accaduto quest'oggi, ho deciso di raggiungerla entro sera... Dopotutto, abbiamo una casa, dico bene?.... Userò il Jet, sarò alla villa per le 19. Per lei va bene?" |
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Avrei
voluto rispondere di no... ma il poco tempo lontana da lui, mi era pesato
come secoli. "Certo che va bene, August... Devo mandarti un taxi?" |
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"No,
prenoto da qui una macchina... A stasera!" Attesi prima di riagganciare, non mi piaceva chiudere per primo una conversazione, sopratutto con lei. |
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"A
stasera!" risposi, chiudendo la comunicazione. Sapevo che non l'avrebbe mai fatto lui per primo. |
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Riagganciai
e presi a organizzarmi.
Cominciai subito a
disporre ogni cosa. |
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Villa Price a Washington |
Personaggio | Evento | Ambiente |
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Tornato a
casa, controllai che i bagagli preparati contenessero esattamente quello
di cui necessitavo. Congedai la servitù e, quando rimasi solo, presi a chiudere ogni cosa. Chissà quando saremmo tornati nella nostra amata villa vittoriana!!! La macchina era pronta per portarmi all'aeroporto. Tra un paio d'ore avrei rivisto Amanda.. |
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Villa Titanic |
Personaggio | Evento | Ambiente |
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Riconobbi
la sua voce e feci un salto dal piano inferiore fino all'atrio attraverso
la tromba delle scale per poi saltargli al collo ed abbracciarlo. Ero così felice che fosse lì con me. "Oh, August! sono contenta di rivederti... mi sei mancato tanto....!" sapevo che non erano passate neanche 24 ore, eppure, il mio più vecchio e fedele amico, era finalmente lì. "Purtroppo il mio taxi sarà qui a momenti... Te l'avevo detto che ho un appuntamento?.... E sì, prima che me lo domandi: è quel genere di appuntamento... Sistema tutta la tua roba e prendi pure la stanza che preferisci", cominciai a dirgli. "Domani verrà l'impresa per trasformare le saune in frigidarium, per questa sera devi accontentarti della vasca di ghiaccio..." |
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"Certamente, Amanda... Io per le 20 dovrò essere da Josef Kostan... Si diverta in città", dissi, proprio quando sulla terrazza comparve il taxi alle spalle della mia limousine. |
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Non ebbi
modo di parlare a lungo con lui, il mio taxi era già lì. Gli schioccai un veloce bacio sulla guancia e schizzai via verso il mio appuntamento galante. |
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Amanda
schizzò via e mi sentii vuoto. Mi mancava. Diedi disposizione all'autista della limousine di aspettarmi e portai i miei bagagli in una delle stanze da letto. Mi cambiai e tornai di sopra. Non volevo arrivare tardi all'appuntamento con Kostan. |
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Ufficio di Josef Kostan |
Personaggio | Evento | Ambiente |
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Arrivai con
qualche minuto di anticipo e, seguendo le indicazioni ricevute nell'atrio
dello stabile, raggiunsi con un ascensore l'ufficio di Kostan. La scrivania della segretaria era vuota, probabilmente era già finito il suo turno di lavoro. Ovvio! pensai. Vidi una porta a vetri opaca e bussai con garbo attendendo il permesso ad entrare. |
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Ero ritornato a sedermi e mi ero un pò sfogato, quindi mi sentivo meglio. Dopo pochi minuti bussarono alla mia porta. Questo deve essere l'amministratore delegato. Guardai l'ora e mi accorsi che era leggermente in anticipo. E' meglio, così smetterò di pensare a quello che è successo!! Mi schiarii la voce e gli diedi il permesso di entrare mentre mi alzavo per il rito di presentazione "Avanti!" |
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Aprii
lentamente la porta. "Buona sera!... " dissi entrando. Andai incontro all'uomo accanto ad una enorme scrivania, tenendo la mano tesa. "Il signor Kostan, presumo?... August Flint... Amministratore della signorina Price", conclusi stringendogli la mano. |
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"Salve August!!" Mi presentai stringendogli la mano. "Posso chiamarti August vero?? Chiamami pure Josef e non ci formalizziamo troppo, tra gentiluomini il rispetto si dimostra in altri modi. Accomodati!" La poltrona era lì ad aspettarlo e io mi accomodai sulla mia. "L'amicizia di Amanda è molto importante per me e la vostra collaborazione con noi porterà alle stelle la nostra qualità produttiva già alta. Sono ambizioso tanto quanto ricco, perciò sono molto felice di conoscerti. So che farai un ottimo lavoro, sia per lei e la sua società, sia per noi. Come dobbiamo procedere??" |
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Ricchi!
pensai, cercando di non far trasparire il mio disappunto. Non ero abituato al "tu", né a giudicare il modo con cui gli altri conducevano i propri affari. "Sì, certo... Se preferisce, ci possiamo dare del tu", risposi accomodandomi. Avevo sentito parlare, ovviamente, di Josef Kostan; non per niente avevo dato il suo nominativo ad Amanda per entrare in affari con lui, ma il suo modo di porsi mi spiazzò notevolmente. Forse il mio carattere british era ancora troppo presente, nonostante vivessi in America da sempre. Forse era per questo che preferivo Boston e Washington, lì la gente aveva un modo... più serio di condurre affari. O forse il 'vecchio' vampiro, aveva conservato troppo della sua 'giovane' età. "Ho qui un contratto che possiamo rendere definitivo, sempre che i termini siano di suo... Scusa: di tuo gradimento." Gli passai una delle copie e io presi la mia. "Come puoi vedere, a pagina due, cominciano i punti salienti di quello che sarà il supporto tecnico/mediatico della campagna pubblicitaria da parte nostra, con i relativi compensi che la tua azienda dovrà corrisponderci... Se poi guardi l'allegato B, a fine contratto... Scusa, pagina 14... Lì c'è il prospetto dei ricavi che potrete ottenere dalla campagna... E' un prospetto in difetto, stilato sulla distanza di 30, 90, 180 e 360 giorni a partire dalla prima turnazione della campagna, che in genere è di una settimana..." Presi un po' di fiato, anche per dargli modo di leggere le cifre e le varie opzioni della campagna. "Devi solo darci la data di inizio e... diciamo che iniziamo la settimana prossima con la pubblicazione... tra 15 giorni dovrebbero arrivare le prime ordinazioni... La campagna mediatica televisiva ha tempi un po' più lunghi, per poter preparare lo spot, o gli spot, adeguati e mirati al target di riferimento..." Non volevo tediarlo e avevo bisogno di capire se quanto esposto rientrasse nella sua visione della campagna stessa. |
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Non era mia abitudine essere troppo espansivo ma cercavo piuttosto di essere cordiale visto che August era un tipo imbalzamato ma sembrava a posto. Rilassati amico! Gli affari sono affari ma tu devi anche rilassarti ogni tanto!! Avrei voluto dirglielo ma mi ero accorto che cercava di accontentarmi almeno un poco. Si sforzava di darmi del tu e questo era un buon inzio. Presi il suo preventivo e lo analizzai attentamente in rigoroso silenzio. Era dettagliato e lui stesso me lo aveva illustrato in modo molto preciso. Sorrisi soddisfatto e gli risposi "Proprio come me lo aspettavo!! So che ci vorrà circa un mese per vedere gli effetti della pubblicità ma non è un problema naturalmente." Tirai fuori il blocchetto degli assegni, gliene firmai uno con una cospicua cifra e glielo passai, spiegandogli come volevo procedere. "Ho aperto un nuovo conto su cui ho depositato un buon budget di partenza riservato esclusivamente alla vostra società, per pagare le spese della pubblicità. Effettuerò dei bonifici a cadenza trimestrale ma intanto penso che si possa cominciare con questo, giusto per stare tranquilli e poter dare inizio immediatamente alla campagna. Gestiscili tu per me, investili come ritieni opportuno. Se Amanda si fida di te allora mi fido anche io. I vostri guadagni dipendono dai nostri perciò io confido nel massimo del successo." |
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Dovevo
ammettere che era un tipo interessante. Non mi meravigliai delle voci sentite riguardo al fascino che suscitava su un nugolo di donne... più o meno vive. Non potevo fare a meno di pensare se non avesse suscitato interesse anche su manda. Sembrava proprio il suo tipo: quello sbagliato. Afferrai l'assegno e lo guardai con superficialità, benché gli zeri mi parvero superiori a quelli stabiliti dalla cifra da noi richiesta come anticipo. "Bene, Josef... Vedo con piacere che siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Credo che non ci saranno problemi. Puoi fidarti; l'interesse di Amanda è il mio interesse... Per tanto, i tuoi affari e il futuro di questa tua nuova impresa.... saranno un successo garantito." Lo fissai, mentre prendevo a firmare la mia copia. "Ti spiace firmare le pagine contrassegnate, su entrambi i moduli?" domandai, continuando a firmare la copia nelle mie mani. |
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"Firmo, firmo subito!!" Scrissi il mio nome in modo leggibile su tutte le pagine che mi indicava e sorrisi sornione. "Adesso che siamo soci anche sulla carta August" Lo guardai negli occhi freddi ma magnetici che aveva e tentai di frenare la curiosità ma era troppo forte in me da reprimere. "Ti posso fare una domanda molto personale che non c'entra niente con il nostro affare??" |
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Una
domanda molto personale? Avevo sentito bene? Il mio ruolo non mi permetteva di sottrarmi. Con un gesto della mano, dissi: "Prego!" Intanto, gli porsi la mia copia firmata e presi la sua per concludere l'affare. |
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Apposi le ultime firme e ripetei più convinto che mai"Si è una domanda molto personale." questo perchè mi piace fare domande imbarazzanti specialmente a chi è tutto impettito come te August "Hai una relazione con Amanda??" Dissi direttamente senza girarci intorno. La faccia tosta che avevo mi stava troppo bene. "Voglio dire....puoi anche non rispondermi naturalmente e io lo capirò, ma mi chiedevo se il vostro rapporto fosse intimo diciamo....." Lasciai la frase in sospensione per gustarmi i suoi cambiamenti d'espressione. |
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Feci un
sorriso di circostanza. "Mi spiace deluderti, Josef, ma Amanda è solo la mia sire... O regina, se mi concedi il termine... In tutti questi anni, mi sono limitato a servirla, se poi la mia devozione può essere considerata amore o l'essergli fedele da così tanto tempo, significa avere una relazione... allora sì. Ma dubito che fosse questo ciò che intendevi... Dico bene?" O vuoi il mio permesso per approfittare della situazione? Amanda piaceva a molti e lui era proprio il suo tipo: quello sbagliato. |
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"Aah bene!!Così Amanda è la tua sire e tu sei il suo servo fedele nei secoli dei secoli!!" Amen!!! E' più semplice di quanto pensavo. Non volevo prenderlo in giro, August mi era simpatico. "Qualcosa mi dice che lei ti ricambia con lo stesso devoto affetto. Mi sono incuriosito perchè è innegabile che sia una donna interessante, sexy e moto sicura di sè. Conquistare una come lei sembrerebbe proprio un'impresa per uomini testardi e altrettanto sicuri come ce ne sono pochi in giro. Tu però mi dai l'impressione di essere il tipo giusto e per questo te l'ho voluto chiedere." Gli credevo sul fatto che non fossero amandi ma lo misi lo stesso in guardia. "Penso che vedrai tanti lupi affamati ululare alla tua stessa luna!! Ma a quest'ora ci sarai abituato." Conclusi il discorso e gli passai tutti i documenti firmati. |
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Da inglese,
pensai che stava oltrepassando un confine che a pochi avrei concesso si
valicare. "Temo che tu sia in errore", esordii, prendendo una delle copie del contratto. "Quella è tua", dissi, lasciandogliene una. "Sarei lusingato, se Amanda provasse per me la stessa devozione... Purtroppo così non è... Il nostro legame è dovuto solo alle nostre origini e al motivo per cui lei è divenuta la mia sire..." Lo guardai. Non sapevo cosa sapesse di Amanda, ma se faceva ricerche sui partner in affari, così come ero solito fare io, certamente sapeva a cosa mi riferivo. "In quanto a vedere tanti lupi affamati ululare alla mia stessa luna... Beh! Dovrei provare per Amanda qualcosa di più di una devozione... Non credi?" Sorrisi. "Io ho un posto ben preciso nella vita di Amanda e, quel posto, non mi dà alcun diritto di ululare o segnare il territorio... So bene qual è il mio posto. Sono il suo maggiordomo... Il suo Direttore Amministrativo... Sono tutto ciò che lei vuole che io sia... E nient'altro!" |
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Ero daccordo con August su diverse cose ma non su tutto e sorrisi "Ho capito cosa intendi August e non lo metto in dubbio ma tu hai mai trasformato qualcuno??." Appoggiai la mia copia del contratto dentro il cassetto e tornai a guardarlo. "Un Sire come Amanda non mi pare il tipo che vampirizza per capriccio o a caso. Qualunque sia stato il vero motivo per cui ti ha scelto, lo sa solo lei. E' vero che sei un uomo capace di starle dietro e di accontentarla sicuramente dal punto di vista professionale ma lei avrà sempre un debole per te per altri motivi: il legame di sangue che avete e anche perchè c'è qualcosa in te che lei ha visto e per cui ti ha ritenuto all'altezza di diventare un suo discepolo. E tu non devi necessariamente amarla per desiderare che sia tua, lei non ha dovuto per forza amarti per decidere di averti e prenderti con sè..... ma la scelta non è stata fatta a casaccio. Non so se mi hai capito ma so che è difficile capire i ragionamenti contorti di un quattrocentenario come me!!" Avremmo potuto parlarne per ore ma proprio in quel momento qualcuno che aspettavo era arrivato alla mia porta. Addison Sentendola bussare congedai il povero amministratore che pazientemente mi stava sopportando "Sai che ti dico?? Che ti ho tormentato abbastanza per oggi!! Puoi tornare da lei e dirle con soddisfazione che può spendere i miei soldi come meglio crede!!!" Aspettai che riprendesse le sue cose e lo accompagnai alla porta per aprire ad Addison. |
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Ero
sconcertato dal suo modo di fare. Forse era troppo 'americano' per i miei gusti. Riuscii solo a dire: "No, mai!" non avevo motivo di vampirizzare qualcuno e i motivi di Amanda andavano in una direzione completamente diversa da quella che lui supponeva. Ma non ebbi modo di andare oltre, e fu meglio così, non ne avevo voglia. "Credo che il tempo non sia stato rubato a nessuno di noi due..." dissi alzandomi e riponendo la mia copia e l'assegno nella ventiquattrore. "Riferirò... Arrivederci, Josef" dissi, mentre apriva la porta a una donna. "Buona sera!" mi limitai a dire alla dona, prendendo la strada per l'ascensore. |
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MOONLIGHT First Italian GDR |