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HARRY POTTER GDR |
Dichiarazione |
I nomi dei personaggi e gli stessi appartengono a J. K. Rowling, e alla Warner Bross. Artemide Ulsher è un personaggio originale dell'autrice. I caratteri dei personaggi originari possono non apparire conformi agli originali in quanto la gestione è a discrezione dei giocatori. |
La Preside in Partenza |
Personaggio | Evento | Ambiente |
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Ero ansiosa
ed agitata quel giorno. Avevo molte cose da sbrigare e sapevo che quella notte io e Megan ci saremmo incontrate. Io avevo fatto la mia parte, ora toccava a lei. Cominciai a guardare gli schedari, dovevo sistemare alcune pratiche, controllare il calendario delle partenze dei professori e dei ragazzi per le vacanze estive e altre miriadi di cose. Ero concentratissima su quelle carte quando sentii bussare alla porta: "Avanti!" dissi con un tono più alto di quanto avessi voluto. |
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Un
messaggio inaspettato,nel cuore della notte. Qualcuno aveva localizzato Megan in una foresta vicino casa dei suoi nonni. Palpitazioni,ansia crescente,determinazione,sentivo ansia,agitazione e paura intrappolare il mio cuore e renderlo una macchina da guerra,troppo fredda per poter essere reale, troppo dura per poter battere ancora. Vendetta? disperazione? cosa cercavo? Dovevo partire,immediatamente o il momento che aspettavo da una vita mi sarebbe scivolato dalle mani come un sottile foglio di carta che cade per un alito di vento improvviso. Mi alzai dalla poltrona di pelle nera,posta nell'angolo della mia camera e decisi di andare da Artemide. Qualche corridoio da attraversare,porte,studenti,professori e la porta della vicepresidenza davanti ai miei occhi, alzai una mano per bussare. "Avanti!" sentii dire dalla mia collega,con un tono di voce troppo alto,era preoccupata o agitata per qualcosa,si capiva. -Scusami per l'ora Artemide, ma devo comunicarti la mia imminente partenza- respirai e fissai la donna negli occhi,sperando che in qualche modo potesse capire -mi dispiace avvisare con così poco preavviso,ma sono questioni importanti e non posso proprio non partire, so che la scuola è in ottime mani- sorrisi debolmente e presi posto davanti alla sua scrivania. -Tutto ciò che ti chiedo è la massima discrezione possibile sull'argomento- il mio sguardo era eloquente,non volevo che trapelasse nulla al riguardo. -Prenditi cura dei ragazzi- aggiunsi in fine,accavallando le gambe. |
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Nicole era in partenza? Alla caccia di Megan? Ma chi le aveva mandato quella comunicazione? Megan era lì, era a Hogsmeade e io l'avrei incontrata? Chi aveva interesse e perché ad allontanare Nicole dalla scuola? Ed io ora dovevo caricarmi tutte le responsabilità? Mi sedetti quasi cadendo sulla mia poltrona. "Beh! mi cogli alla sprovvista... ma... ma va bene, se pensi di dover andare e... e seguire Megan e... sarà pericoloso e dovrai stare attenta. Sei certa di volerlo fare?" conoscevo la pericolosità di Megan, ma sapevo quanto fosse determinata Nicole, così: "Va bene, Nicole... come vuoi. Ti sostituirò e... beh, le vacanze sono vicine, non credo che avrò problemi, spero solo che il Ministro e l'Auror mi diano una mano..." mi alzai e le porsi la mano destra. "Buona fortuna, Nicole... buona fortuna di cuore!" dissi con il magone e la paura di non rivederla mai più... |
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Non sapevo cosa rispondere alle domande di Artemide,così mi limitai a stringerle la mano e sussurrare "grazie di cuore" e uscire dal suo ufficio,piena di angoscia e preoccupazione ma con un solo e unico obbiettivo,trovare Megan Diamond,per ripagarla con la stessa moneta con cui lei aveva spezzato me. |
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La vidi uscire dal mio ufficio. Era triste e preoccupata ed io lo ero più di lei. |
Vicepresidenza |
Personaggio | Evento | Ambiente |
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Tornai alla
mia scrivania e controllai alcune carte. Bisognava mandare i gufi alla Gringott's per gli stipendi dei professori. Cominciai a preparare i compensi e le varie comunicazioni. Bisognava pagare anche il personale di Hogwarts, richiedere gli approvigionamenti e un'altra marea di scartoffie da sistemare. Intanto la mia mente andava sempre lì: avevo fatto un patto con Megan. |
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Trevor e io
ci materializzammo nel cortile della scuola, ma essendo entrambi ex
alunni, sapevamo bene dov'era l'ufficio di Artemide e ci recammo lì senza
indugiare e farci annunciare. Nel tragitto non incontrammo nessuno e il silenzio che regnava mi diede da pensare. Arrivati alla porta dell'ufficio della vicepreside, bussai e attesi. |
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Seguivo il
Ministro come un cagnolino, riammirando i corridoi nei quali un tempo
avevo fatto il discolo. Una marea di ricordi mi piombò addosso: era tra quei corridoi, in quelle sale ed aule che avevo conosciuto mia moglie... Una stretta al cuore mi fece quasi soffocare. Il Ministro busso alla porta della vicepreside ed io trasalii quasi sollevato. |
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Quando
sentii battere alla porta, sbuffai. Chi era ora? Avevo tanto da fare, non volevo altri impegni per quel giorno, ma non potevo far finta di non esserci: "Avanti!" dissi in tono scocciato. Chiunque fosse l'avrei liquidato in quattro e quattr'otto... non potevo permettermi pause o divagazioni. |
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Il tono di
voce di Artemide mi sembrò aspro e scostante, ma entrammo comunque. Dopotutto era stata lei a chiedermi di fare il più in fretta possibile. "Buongiorno, signorina Ulsher, chiedo scusa per averla interrotta", dissi andando verso la scrivania. "Questi è Jason Trevor, l'Auror di cui le avevo parlato... sarà lui ad aiutarci con l'Ottarino e le difese di Hogwarts", conclusi facendo segno verso Jason. |
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La
vicepreside era molto più bella di quanto immaginassi e avessi sentito. Fu gentile e quando il Ministro pronunciò il mio nome mi sporsi verso di lei con la mano tesa: "Lieto di conescerla, signorina Ulsher!" dissi quasi imbarazzato. |
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La porta era ancora aperta, bussai simbolicamente per attirare l'attenzione e dissi "Ci sono anch'io. Buonasera Artemide, Ministro, lieta di conoscerLa: Jason Trevor suppongo.. vi ho visti arrivare e ho immaginato non fosse il caso di porre tempo in mezzo chiamando a raccolta gli interessati, vogliate comprendere la mia sollecitudine. La preside è stata avvisata?" |
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Strinsi la
mano dell'Auror e in quell'istante apparve Minerva. Proprio la persona di cui avevo bisogno. "Ben arrivati, accomodatevi, vi prego", dissi al Ministro e all'Auror. "Minerva, ti prego, accomodati anche tu." Mi sedetti e spostai alcune schede che occupavano la mia scrivania, accatastandole in un angolo della stessa. "Ammetto che la vostra presenza mi rincuora molto... proprio poco fa Nicole Wood è dovuta partire per un affare urgente, così mi trovo in difficoltà a gestire tutto, sapere che parte dei problemi di Hogwarts, grazie a voi, ora saranno risolti, mi dà speranza!" conclusi ansiosa. In realtà io ero preoccupata per l'incontro che avrei avuto quella sera con Megan e Nightshroud. "Allora, signor Trevor, ha la soluzione?" |
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Quel
vecchio segugio della McGonagal apparve dal nulla alle nostre spalle. Per educazione, quando Artemide ci invitò ad accomodarci, l'aiutai porgendole una sedia. Poi mi accomodai anch'io, mentre Artemide spiegava che la Wood era partita con urgenza... avrei voluto chiederle dove fosse andata, ma quello non era il momento giusto. |
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Mi
accomodai come da invito, ma quando si rivolse a me con quel: "Allora,
signor Trevor, ha la soluzione?", un brivido mi corse lungo la
schiena. "Credo di sì... il problema non è come sottrarre l'Ottarino dalla testa di Scuotivento e come convincerlo a fare qualcosa.... il problema è Baule", affermai afflitto e guardai d'istinto la McGonagall. "Se solo, professoressa, potesse usare uno dei suoi incantesi di trasfigurazione per bloccare o limitare, anche solo momentaneamente, i poteri di Baule, io avrei la possibilità di operare su Scuotivento indisturbato." La guardai intensamente, e quasi ignorai che ci fossero anche il Ministro e Artemide. |
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Di bene in
meglio, ora la faccenda si faceva più spinosa che mai.. "Credo
non sfugga a nessuno di voi che Baule non sia una creatura magica in senso
stretto. avete visto che non ci sia alcun bisogno di bacchette in sua
presenza perché le cose più improbabili accadano, non solo ma per essere
chiari ribadirò l'ovvio, non trattandosi veramente di un mobile ma di un
oggetto - soggetto, ossia un oggetto dotato di volontà propria e di un
potere difficile da comprendere ho l'impressione che gli incantesimi di
trasfigurazione classici non sarebbero indicati. mi domando anch'io quale potrebbe essere un modo per distrarre Baule, più che trasfigurarlo ho l'impressione che si potrebbe tenerlo occupato, trovare il modo di dargli una sorta di impegno socialmente utile, certo poi dovremmo mettere fuori uso il professore di cura delle creature magiche prima che riesca a chiamarlo, tu che ne pensi Artemide?" |
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Stavamo
perdendo tempo e la palla rimbalzava da l'uno all'altro... Dovevo pensare qualcosa. "Minerva... tu e Trevor siete i più qualificati in merito a questa storia, ma cosa ne dite se chiamiamo Scuotivento e gli chiediamo di mandare Baule con il Ministro per una missione importante in Bulgaria?" Mi alzai e cominciai a camminare come facevo solitamente per pensare meglio. "Lei, Ministro, potrebbe contattare il preside di Durmstrang per un consulto, in modo da rendere la faccenda il più reale possibile... così Baule non sospetterebbe nulla... sarà facile convincere Scuotivento, che con i tempi che corrono, il Ministro ha bisogno di un'ottima guardia del corpo", dissi, pensando più a voce alta che parlando con i diretti interessati. "A questo punto, Trevor potrà operare su Scuotivento... un incantesimo di pietrificazione potrebbe impedirgli di richiamare a sé Baule... dico bene?" domandai fermandomi e guardandoli tutti. "E con un petrificus, sarà anche più facile estrarre l'Ottarino... o sbaglio, signor Trevor?" |
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"Certo! non ho problemi a contattare il Ministro della Magia Bulgaro e inventarmi un'impresa... sempre che questo possa servire a liberarvi di Baule!" dissi scettico e guardando la vecchia insegnante di trasfigurazione. | |
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"Non sono sicuro che sia così semplice... forse se facessimo credere a Baule che la vita di Soppesando e dell'Ottarino è in pericolo... perché i Maghi oscuri sanno che si nascondono qui... be', forse lui metterebbe su delle barriere potentissime e non avremmo anche da faticare meno... dico bene professoressa McGonagall?" |
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la vita di soppesando, intende di Scuotiventi immagino.. si non mi sembra una idea malvagia, anzi! Credo che sfruttare il suo potere a nostro favore sia la cosa più saggia, non resta altro che pianificare l'azione e sappiamo bene in tema di strategie chi è la mente eccelsa in questa stanza..sorrisi guardando Artemide e rimasi in attesa di un suo commento pungente alla mia allusione. |
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"E
sia! mando a chiamare Scuotivento e il suo Baule, con la vostra presenza
saremo certamente convincenti che la via del professore è in pericolo e
riusciremo a ristabilire le difese." Mi allontanai dalla scrivania e inviai un messaggio inter-ufficio con il quale convocavo immediatamente il professor Scuotivento e Baule. |
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"Se
pensi che così otterremo qualcosa... allora così sia!" affermai,
guardando Artemide inviare un messaggio d'appello per Scuotivento. "Speriamo che venga senza troppe storie..." aggiunsi passandomi una mano dietro la nuca. Quella situazione era davvero difficile. |
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La
vicepreside non perse tempo, mandò subito un richiesta di presenza a
Scuotivento. "Bene, non ci resta che aspettare e decidere bene cosa dire a Baule... più che al suo padrone. Puntiamo sul fatto che siamo qui perché c'è giunta voce che i Mangiamorte sanno che l'Ottarino è ad Hogwarts... Baule deve capire la gravità della situazione e i rischi che corre Scuotivento", affermai con decisione. In cuor mio speravo che non avvertisse le nostre paure e che collaborasse, viceversa sarebbe stato un problema. |
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Guardai i presenti e presa da un dubbio improvviso asserii "Ho l'impressione che un incantesimo che nasconda le nostre vere intenzioni possa essere utile per cui se non avete niente in contrario procederei in tal senso" Attesi un attimo poi in assenza di immediato dissenso da parte dei partecipanti pronunciai "Vacuum intenzionis celat!" e la scelta dei tempi si rivelò azzeccata perchè un istante dopo si udì un PUFF! con il quale si materializzava l'inquietante oggetto di mobilio pieno zeppo di piedini... |
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Mph!
strazio assurdo. Che quella vecchiarda, la belloccia e gli ingessatoni del
Ministero avessero qualcosa in mente lo sospettavo da tempo e che questa
faccenda potesse rivelarsi una rogna per me sembrava probabile per il solo
fatto che ero stato escluso dalle riunioni fin dall'inizio. la porta era accostata e Baule dall'aria guardinga (io ormai riconoscevo l'espressione dal modo in cui atteggiava le cerniere..) attendeva il mio arrivo girato con il coperchio aperto rivolto verso i partecipanti a proteggere la porta d'ingresso. non chiesi permesso e varcai l'uscio socchiuso con un certo cipiglio, se avevano una incombenza da affibbiarmi non intendevo rendergli facile il compito. Avrei venduto cara la pelle e la presenza dell'oggetto di mobilia semovente aveva un effetto rassicurante su di me. Guardai gli astanti: la Mc Gonagall serafica come sempre, Artemide che sembrava meno aggressiva del solito e quei due loschi figuri dall'aria vacua... stranamente vacua.. provocatorio esordii: Beh! gli ultimi saranno i primi.. che mi sono perso? Qualcuno voglia fare una rapida presentazione dei nuovi arrivati e il riassunto delle puntate preccedenti. |
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Minerva,
come sempre, era stata lungimirante e creò un incantesimo di occlumanzia
per favorire il nostro piccolo inganno. Ed ecco, che lo zotico e il suo Baule arrivarono in ufficio. Perché quell'uomo riusciva sempre a farmi saltare la mosca al naso? Feci un respiro profondo, per il bene della scuola, e sfoggiai il mio miglior sorriso. "Si accomodi, professore", esordii gentilmente mostrandogli con un gesto una sedia libera. "Le presento il Ministro della Magia, Daniel Bourn, e l'Auror, Jason Trevor... sono qui perché sono sorte delle complicazioni che in qualche modo la riguardano", dissi, rivolgendomi subito dopo al Ministro: "Vuole spiegare lei di cosa si tratta, Ministro?" |
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Artemide
passò la palla a me. "Certo!" risposi trasalendo. "Professor Scuotivento, è presto detto: la sua vita è in grave pericolo... I Mangiamorte sono venuti a conoscenza che è lei il portatore dell'Ottarino e, recentemente, hanno scoperto che lei è qui ad Hogwarts..." feci una pausa sia per prender fiato che per aumentare la suspance. "Come saprà... questo posto non è più sicuro per lei, dato che Hogwarts ha perso le antiche e potenti difese magiche create dai fondatori... Io e l'auror, vorremmo condurla con noi in un posto più sicuro... al Ministero per esempio o in un posto dove non verrebbero mai a cercarla: Azkaban!" speravo che prospettandogli due luoghi che lo avrebbero allarmato e per nulla attratto, lui e Baule si decidessero a collaborare quando Jason gli avrebbe proposto l'alternativa: ripristinare le difese di Hogwarts. |
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Lessi tra
le righe dove volesse andare a parare il Ministro. Una psicologia sottile da usare con una mente semplice come quella di Scuotivento. "A meno che..." intervenni, quasi pensando a voce alta. "Non si trovasse il modo di ripristinare le barriere di Hogwarts... o meglio sarebbe... crearne di nuove e più potenti... Dico bene? domandai rivolto un po' a tutti e soffermandomi sul volto di Scuotivento. |
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Come era
possibile che quell'uomo tanto primitivo ostentasse indifferenza di fronte
a quella che aveva tutti i requisiti per essere considerata una minaccia
per la sua sopravvivenza? Mi voltai lentamente verso il rumore sordo che
andava aumentando di intensità e mi accorsi che il baule aveva iniziato
ad aprire il suo coperchio e che questo lasciava intravedere un bagliore
sinistro.. dava l'impressione di essere contrariato. tornai a fissare Scuotivento in attesa che si decidesse a mostrare un qualunque segno di reazione. |
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Eggià! Lo
sapevo che sarebbe stata solo questione di tempo perché si finisse col
rendere pubblica l'esistenza dell'Ottarino nel mio cranio... anche
stavolta non ritenevo opportuno agitarmi, in fin dei conti c'era Baule e
sembrava sapesse esattamente come reagire, tanto valeva non preoccuparsi e
delegare l'intera faccenda al provvidenziale mobilio dalle irritanti
zampette... Mi accorsi che il coperchio si andava spalancando e che il bagliore iniziava a baluginare e ad assumere colori iridescenti che fuoriuscivano a raggiera dal suo interno. Aveva tutta l'aria di essere una sorta di aurora boreale poi il coperchio saltò all'indietro e la luce di una potenza folgorante ci irradiò tutti e io fui costretto a chiudere gli occhi, sentivo l'energia pervadere l'ambiente e travalicare i confini dati dalle pareti ed entrare a far parte della materia costitutiva di quel vecchio edificio. Improvvisamente un dolore lancinante alle tempie mi fece perdere la lucidità, solo una volta nella vita mi era accaduto di provare quella sensazione e si era trattato della volta in cui l'Ottarino trovò comoda la mia testa per uscire dal libro segreto degli incantesimi superiori... provai a tenermi la testa con le mani ma il dolore e la luce insopportabili ebbero la meglio.. mi accorsi di perdere i sensi dal fatto che vedevo il pavimento avvicinarsi piuttosto rapidamente alla mia faccia poi... più nulla... |
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Come
speravamo, Baule creò una protezione incredibile e spettacolare su tutta
Hogwarts. Dalle alte finestre del mio ufficio potevo vedere in lontananza quella barriera ondulante e fluorescente che circondava i limiti della scuola. Scuotivento era svenuto, ma del resto, la luce che Baule aveva emanato era davvero accecante, avevo dovuto strizzare gli occhi per riuscire a vedere quello che stava facendo. Le barriere erano ripristinate, anzi: una barriera potentissima era stata creata e difficilmente qualche potere oscuro avrebbe potuto abbatterla. Mi chinai sull'uomo che più detestavo e tenendogli la testa cercai di rianimarlo. "Professore! la prego, professore!" esclamai scuotendolo leggermente. |
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A
dire il vero molto di quanto accadde non sarei in grado di raccontarlo, la
luce iridescente scaturita da Baule era così intensa che quasi mi
accecava. Quando fui in grado di riaprire gli occhi vidi Artemide piegata su Scuotivento e al di là delle finestre una aurora boreale innaturale che si estendeva ai confini di Hogwarts. Mi avvicinai ad Artemide: "Cerchiamo di svegliarlo e portiamolo in infermeria..." suggerii, poi guardai verso Trevor: "Cosa pensi gli sia accaduto?" |
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Riaprii gli
occhi e vidi quanto era accaduto. Fantastico! Il nostro trucchetto aveva avuto il finale desiderato. "Credo che la luce troppo forte e la connessione tra Baule e l'Ottarino, gli abbia causato una specie di sovraccarico ed è svenuto... lasciate fare a me, si riprenderà subito!" Mi avvicinai e con la bacchetta creai un incantesimo: "Ennergo!" |
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Avevo
anch'io chiuso gli occhi appena la luce divenne intensa. Li riaprii nel sentire Artemide preoccuparsi per il professor Scuotivento, prontamente aiutato e rimesso in sesto dall'Auror. "Bene!... direi che è tutto sistemato ora... forse è il caso che ognuno torni alle proprie manzioni", dissi guardando i presenti. "Venga professore, l'accompagno in infermeria per un controllo", affermai avvicinandolo e, senza farmene accorgere, dal paziente e da Baule, strizzai l'occhio ad Artemide. |
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Non ricordo
esattamente cosa mi fosse accaduto. Quel vecchio accumulo di assi di salice sapiente aveva aperto il suo coperchio facendone scaturire una luce abbaliante ed iridescente e poi la mia testa sembrò esplodere. L'Ottarino nascosto al suo interno era stato forse troppo presente in quella circostanza. Mai fino ad allora l'avevo avvertito così intensamente. "Sto bene, sto bene!" dissi alla vecchia, mentre cercava di portarmi fuori di lì. "Non ci vado in infermeria... ho io la cura ai miei mali... faccio da me" dissi liberandomi della sua presa ed uscendo dall'ufficio con il mio baule trotterellante dietro di me. |
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La
McGonagall e Scuotivento lasciarono l'ufficio. L'espediente aveva funzionato ed ora godevamo di una protezione a prova di qualsiasi tipo di magia. "Bene! Le cose sono andate meglio di quanto sperassi", dissi guardando fuori dalla finestra quella barriera iridescente. Mi voltai verso i miei ospiti. "Non so come ringraziarvi!" esordii con la voce tremula. "Ora, sono più serena, anche se credo che il male continuerà a vivere dentro queste mura..." mi morsi le labbra. Nessuno sapeva di Megan, a parte me... e così potevo tradirmi. "Voglio dire... che se il male è già dentro Hogwarts, questa barriera potrà poco." Guardai i due uomini con tristezza. "Venite... vi accompagno fuori dai cancelli di Hogwarts... ora potrete smaterializzarvi per tornare al Ministero", e così dicendo feci strada fuori dal mio ufficio. |
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Seguii
Artemide fuori dall'ufficio, mi ricordai dell'ultima volta, quella in cui
mi aveva baciato, ma certamente la cosa non si sarebbe ripetuta... questa
volta c'era Trevor. "Sì, andiamo, grazie!" |
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"Certo, grazie!" dissi seguendo la vicepreside e il Ministro fuori dall'ufficio. |
La Stamberga Strillante |
Personaggio | Evento | Ambiente |
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Ero già da un po' in stamberga ad
aspettare Megan, la maga oscura. Io avevo tenuto fede alla parte che mi riguardava del giuramento infrangibile, ora toccava a lei. Doveva presentarmi il Mangiamorte in grado di trasformarsi in Dissennatore, che avrebbe liberato il mio Ralph dalla prigione di Azkaban. Il cuore mi batteva molto, sia per l'eccitazione, sia per il tormento. Fare un patto simile equivaleva ad essere pari ai maghi oscuri. Non ero in cuor mio una di loro, ne ero certa, ma non avevo scelta se volevo aiutare l'unico uomo che avessi mai amato, per quanto, lo sapevo, ne ero cosciente, fosse un essere malvagio e meritevole della prigione e di ogni tormento che i Dissennatori potevano procurargli. Guardai fuori da una vecchia finestra rotta e sporca, ma era buio e non si vedeva nulla. Tanto meno chi non volesse farsi vedere. Poco dopo uno scricchiolio lungo le scale... era lei? Chiamai: "Megan?" |
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Silenziosa come non lo ero stata
mai, era molto che non uscivo con il mio vero aspetto, da quando ero
arrivata ad Hogwarts. Non poteva seguirmi nemmeno il rumore dei miei passi, siccome questi ultimi erano inudibili a chiunque, perfino a me. Un incantesimo di Disillusione mi avvolgeva protettivo e nascondeva il mio corpo da ricercata a chiunque mi guardasse. Più volte scorsi impiegati ministeriali voltarsi nela mia direzione, ma vagare con sguardo vacuo senza vedere niente realmente. La Stamerga Strillante era la mia destinazione. Artemide mi aveva dato quello che volevo, ora toccava a me dare ciò che lei desiderava. Sempre avvolta dal mio incantesimo protettivo entrai silenziosa, la porta cigolò, ma non gli diedi peso, probabilmente non c'era nessuno... Mi guardai intorno, e salii le scale di legno scricchiolante, riuscii ad evitare i primi gradini senza fare tradire la mia presenza, ma proprio l'ultimo gradino fece un rumore terribile sotto al mio peso. Terribile in senso lato, terribile solo per qualcuno che voleva rimanere invisibile e inudibile a tutti. Si, d'accordo, magari non c'era nessuno, però i fantasmi erano creature tendenzialmente poco affidabili. A peggiorare la situazione fu Artemide che pronunciò il nome. "Megan?" Balzai via dal gradino e mi avvicinai ad Artemide, mi guardai intorno. Hominum Revelio Pensai intensamente a bacchetta alzata. L'incantesimo non rivelò altri corpi oltre ai nostri nella Stamberga Strillante. A quel punto con un movimento del polso feci svanire l'incantesimo di Disillusione e fissai Artemide. "Veniamo al punto in fretta, ho una brutta sensazione" E non stavo mentendo, sentivo che qualcosa non andava. |
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Era lei! Che fortuna! Era molto più circospetta del solito e anch'io temevo che le cose non fossero così semplici. Ma forse era solo la mia coscienza sporca. "Sì, facciamo presto, entra!" dissi rientrando nella stanza buia e sporca che aveva già assistito al nostro primo incontro. Guardai fuori della porta e tesi l'orecchio, tutto taceva. Speravo che l'incantesimo di Megan avesse funzionato, ma del resto, pochi erano in grado di una magia superiore. Mi sedetti, la tensione era tale che le gambe non mi reggevano. "Perché non ti accomodi anche tu?" le domandai. E per sdrammatizzare la situazione con la mia bacchetta feci comparire sul tavolo una brocca e due boccali: "Burrobirra o gradisci altro?" domandai ancora, prima di completare il mio incantesimo. |
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Artemide sembrò sollevata quando
nella figura poco chiara riconobbe i miei lineamenti, sembrava tesa, più
della prima volta, che si sentisse in colpa per aver tradito i suoi
ideali, o peggio, chi si fidava di lei. Era da aspettarselo. "Sì, facciamo presto, entra!" Disse con parole fugaci, entrai in una stanza buia e sudicia, lì per lì non capii subito che era la stanza del nostro primo incontro, era quella in cui avevamo fatto il nostro Voto Infrangibile, quello di cui nessuno sapeva nulla, o meglio quasi nessuno... C'era una persona che sarebbe dovuta arrivare pressochè in quel momento, il Mago Dissennatore, colui per cui Artemide si penava tanto. Sperando che fosse arrivato... Per un attimo la vidi rimanere perfettamente immobile e in silenzio. Probabilmente stava cercando di captare qualche rumore. Da quel che potevo sentire non ce n'erano... Era molto tesa, sembrava non riuscisse a reggersi in piedi, infatti si sedette. "Perché non ti accomodi anche tu?" Non siamo al bar e questo non è un incontro tra amiche. Stavo per risponderle, ma la stanza... "Burrobirra o gradisci altro?" La zittii con un gesto della mano, c'era qualcosa che non andava, qualcosa di diverso. Mi guardai intorno e non capii nulla finchè non mi sentii rabbrividire. Allora il momento era giunto. Avevo portato un cappotto per la vicepreside che, altrimenti, si sarebbe presa un malanno con questo freddo. Io ormai me ne ero abituata.... Lo tirai fuori da sotto al mantello e glielo porsi. "Mettilo. Tra poco qui farà molto freddo." Suggerii. Non aggiunsi che probabilmente se non smetteva di avere paura e di essere tesa, sarebbe finita molto male. |
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Oramai
erano preparate entrambe al mio arrivo e oltre che far notare la mia
presenza non potevo fare altro che apparire. nessuna cosa coriacea
stavolta,non mi piaceva affatto aiutare,soprattutto la vice preside di
hogwarts che non apparteneva almeno al momento al mio stesso allineamento.
ed eccomi nella bellissima stanza della stamberga,già vedevo le loro
facce e rapidamente mi tramutai nel mago oscuro,almeno avrei potuto
parlare nel caso qualcosa non mi piacesse. accennai un saluto con la testa a Megan e aspettavo in silenzio che mi dicessero qualcosa. |
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E così il momento era giunto. Il cappotto che Megan gentilmente mi aveva passato, mi servì a poco, perché il Dissennatore che era apparso nella stanza si tramutò subito in ciò che era realmente: un mago oscuro, anzi, un Mangiamorte. "Bene!" esordii deglutendo vistosamente. "Quindi... sei tu il famoso Nightshroud!?" domandai con voce fintamente ferma. Dentro di me sentivo le gambe cedere e il cuore battere irregolarmente. Ma non potevo mostrare le mie paure. Dovevo essere forte, ne valeva la vita e la libertà del mio Ralph. |
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Stavo incominciando a dubitare
sempre di più della sicurezza di Artemide, non sembrava molto decisa,
anzi...Sembrava piuttosto spaventata, o forse era solo una mia
impressione... All'improvviso Nightstroud si trasformò in Mago Oscuro, l'aria divenne un poco più calda e il freddo gelido che lo accompagnava costantemente si attenuò. "Quindi... sei tu il famoso Nightshroud!?" Domandò Artemide con voce ferma. Forse mi stavo sbagliando ed era più coraggiosa di quanto avessi immaginato... Intanto Nightstroud mi salutò con un cenno del capo che io ricambiai. Non era una sorpresa, non mi aspettavo altri trattamenti, era sempre stato così. Poi mi rivolsi ad Artemide. "Si, è lui, ora chiedigli ciò che devi chiedergli e facciamola finita!" Ero stanca di tutta questa storia, noi eravamo i cattivi, lei era la buona, punto. Non potevo immaginare chi o cosa avrebbe dovuto far uscire da Azkaban. |
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Si
notava l'aria seccata di megan e la capivo appieno,visto il mio non voler
far servizi per gli altri dato che ero abituato ad agire individualmente. tirai un'occhiata mezza persa nel vuoto ad artemite e le chiesi con voce tra l'annoiato e il menefreghista cosa devi chiedere artemide? |
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Il tono con cui si rivolse a me non
era amichevole. Il sangue mi si gelò. Stavo facendo la cosa giusta? Sì, credo proprio di sì. "E' presto detto... non è un segreto per nessuno che io non sia una di voi" esordii, e alle ultime parole feci segno con gli occhi verso lui e Megan. "Il destino, però, fa brutti scherzi e si dà il caso che sono stata la donna del Mangiamorte Ralph Fletcher, da voi noto con il nome di Slaves... ora, come saprete è rinchiuso ad Azkaban, nella zona di massima sicurezza insieme ad alcuni fedelissimi della vecchia via..." feci una pausa per riprendere forze e coraggio, mi sedetti, spossata da quanto stavo facendo. "Benché nessuno sappia di noi... benché egli non mi ami più... benché ritenga che Azkaban è il posto in cui voi tutti dovreste stare... beh! ti chiedo di aiutarlo a fuggire! Dopotutto, non era lui il miglior candidato al ruolo di nuovo Signore Oscuro?... se è vero che puoi, ed ho visto ciò di cui sei capace..." mi alzai fissandolo dritto negli occhi: Se è vero che tu sei Nightshroud, colui che ha ucciso otto Auror con un solo colpo, l'unico capace di trasfigurarsi in Dissennatore e, uno dei più fedeli... beh! allora credo che tu debba dimostrare ai tuoi pari lealtà, e questo sarebbe un bel modo di farlo." Non mi allontani da lui, nonostante le gambe sembravano non reggermi più. Continuavo a fissarlo negli occhi, temendo in cuor mio che per tutta risposta mi uccidesse. Lì, a sangue freddo. Lì, in quella topaia buia e sporca. Lì, come avrei meritato per quello che stavo facendo, per quello che avevo rivelato. Liberare Slave, significava liberare altri come lui e dare nuovamente il via alla guerra tra Auror e Mangiamorte. |
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Ascoltai ciò che Artemide aveva da
dire, volevo sapere chi voleva far evadere da Azkaban, ma allo stesso
tempo dovevo andare via da quel luogo, avevo una brutta sensazione e molto
difficilmente il mio sesto senso mi faceva sbagliare. "E' presto detto... non è un segreto per nessuno che io non sia una di voi" Iniziò Artemide. "Il destino, però, fa brutti scherzi e si dà il caso che sono stata la donna del Mangiamorte Ralph Fletcher, da voi noto con il nome di Slaves... ora, come saprete è rinchiuso ad Azkaban, nella zona di massima sicurezza insieme ad alcuni fedelissimi della vecchia via..." Slaves... Slaves era uno dei più fedeli del Signore... Però non ci voleva mai in mezzo a ciò che faceva, probabilmente si sentiva superiore perchè era il più gettonato verso la corsa al trono di Signore Oscuro. Non eravamo mai andati molto d'accordo benchè fossimo entrambi ai vertici della nostra carriera oscura, continuavo a preferire altre persone a lui. Proprio con la vicepreside di Hogwarts doveva andare a finire?! Credo che questo sarebbe stato un pensiero comune a molti una volta scappato lui, ma avevo stretto un Patto infrangibile, e non volevo perdere la vita per Artemide. Poi continuò Artemide guardando Nightstoud negli occhi. "Benché nessuno sappia di noi... benché egli non mi ami più... benché ritenga che Azkaban è il posto in cui voi tutti dovreste stare... beh! ti chiedo di aiutarlo a fuggire! Dopotutto, non era lui il miglior candidato al ruolo di nuovo Signore Oscuro?... se è vero che puoi, ed ho visto ciò di cui sei capace... Se è vero che tu sei Nightshroud, colui che ha ucciso otto Auror con un solo colpo, l'unico capace di trasfigurarsi in Dissennatore e, uno dei più fedeli... beh! allora credo che tu debba dimostrare ai tuoi pari lealtà, e questo sarebbe un bel modo di farlo." Voltai la testa, volevo andarmene, ma non sapevo se Artemide fosse stata al sicuro con Nightstoud da sola, se l'avesse uccisa allora sarei morta anche io. Volevo liberarmi al più presto di quel giuramento infrangibile, aspettai che i presenti parlassero, però non lo fecero. Fui io a rompere il silenzio. "Io non mi sento molto bene, ho una brutta sensazione, devo andarmene, se avete bisogno di me ditemelo, altrimenti vi lascio soli... Mi raccomando." Mi voltai per andarmene, se avessero avuto bisogno di me mi avrebbero fermata, mi sentivo molto stanca, non riuscivo a capire cosa ci fosse che non andava. Varcai la soglia della Stamberga libera di un peso immane dalle spalle. |
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Alle
sue parole continuai a mantenere lo sguardo incrociato con lei e le dissi. allora..mi chiedi di liberare un tuo ex,me lo chiedi con aria come di sfida,come se vorresti mettermi alla prova..magari se direi di no potresti pensare che ho timore di qualcosa oppure che non me ne frega niente di te e di quel che vuoi. cominciai a fare qualche passo diretto verso la finestra e scuotevo il capo come se mi si stesse staccando la testa. Accennai un sorrisetto e risposi ci sto.. |
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Megan era andata via... sembrava
terrorizzata da qualcosa, che io, e a quanto pareva neanche Nightshroud,
non avvertivo. Nightshroud, se da una parte sembrava offeso dal mio atteggiamento, dall'altra sembrava meditare una possibilità in più per quelli come lui. Una volta liberato Slaves, i Maghi Oscuri avrebbero nuovamente avuto accesso a scorribande e malefici, ne ero cosciente, ma amavo Ralph e questo mi rendeva cieca ai problemi che sarebbero derivati dalla sua liberazione. Quando Nightshroud pronunciò le parole "Ci sto!" io mi sentii quasi svenire. Mi avvicinai a lui e, più coraggiosa di quanto non immaginassi, gli posi una mano sul braccio: "Grazie!" sussurrai quasi. "Non so, se quando libererai lui e i fedelissimi, avrete modo di parlarvi, ma se ciò accadesse.... preferirei che lui... beh! Che non sapesse mai che è stata una mia richiesta... Puoi fare anche questo per me?" domandai con la voce rotta dalle lacrime che stavano salendo e dal cuore che mi batteva all'impazzata. Non speravo di impietosirlo o ammaliarlo, avevo solo bisogno... e Dio solo sa quanto, di sentire che in qualche modo, quell'essere fosse mio amico... |
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Alla
fine le avevo dato quel che voleva,mi ringraziò con un'aria che sembrava
distrutta non solo dalla situazione strana che si era creata e dalla
voglia di liberare il suo ex. forse in quel momento avvertiva
qualcos'altro che uno come me non avrebbe potuto comprendere in nessun
modo. mi ringraziò poggiandomi la mano sul braccio. mi voltai in un attimo a fissare quella mano e da li passai a fissare lei per un breve attimo. mi rivoltai verso la finestra per poi andarmene da quella stanza dicendole ci rivedremo presto Artemide |
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Per una frazione di secondo pensai
di aver colpito il suo cuore: ma aveva un cuore? Non un semplice organo pulsante, ma una nicchia per i sentimenti? Il suo sguardo sembrava vacuo. Lo vidi andar via così com'era apparso e rimasi sola in quel luogo da paura. Scossi il capo per riprendermi e mi smaterializzai per tornare a Hogwarts... ai cancelli di Hogwarts, nella speranza che nessuno mi vedesse. |
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HARRY POTTER GDR |