HALLOWEEN -6
Nota dell'autrice: dalla seguente sceneggiatura è stato tratto il cortometraggio diretto da Marco Massaccesi per la Bianco&Nero Production. Il soggetto è tratto da un'idea di Marina Nunzi
Verso di lei si dirigono Federika e Monica.
Monica: “Rachele!”
Rachele che si volta verso le amiche.
Rachele: “Finalmente! (guarda l’orologio) Siete in ritardo.”
Monica (guardando Federika): “E’ colpa di Fede, aveva dimenticato l’agenda.”
Fede (con aria ingenua): “Non potevo lasciarla lì…”
Rachele: “Non ha importanza, tanto anche i ragazzi sono in ritardo.”
C.L. del marciapiede affollato.
Rachele (guardando e indicando la bambola in vetrina): “Guardate qua: una splendida bambolina woo-doo... Che ne dite?”
Monica: “Io non credo al woo-doo.”
Federika: “Ah! Io invece sì. Una lontana parente di mia nonna è morta per una makumba.”
Rachele: “Se fossi certa dell’efficacia la comprerei.”
Monica: “Non dirai sul serio?”
Rachele: “Certo che sì… avrei giusto un paio di persone sulle quali usarla.”
Federika: “Anch’io… ma 80 Euro non posso proprio spenderli.”
V.F.C. (Rachele): “Già! Questo è un altro motivo per cui non la compro.”
Monica: “Non posso credere alle mie orecchie!…
(guardando lungo il marciapiede) Ah! Ecco i ragazzi!”
Totale del marciapiede antistante la vetrina con l’arrivo
di Rossano, Gianni e Carlo.
C.L. della comitiva.
Rossano: “La macchina mi ha dato problemi.”
Monica: “Sono scuse, Rossano, come sempre.”
Carlo: “E’ la verità, Monica, l’auto si è fermata di colpo.”
Gianni: “Secondo me è la batteria…”
Federika: “Visto? Anche senza bambola woo-doo, siamo nei guai.”
Monica (guardando un po’ tutti): “Saremo nei guai se non ci muoviamo
a
comprare l’occorrente per Halloween. Manca solo una settimana…”
Rossano: “Tranquilla! Tanto sappiamo già cosa comprare.”
C.L. della comitiva che si allontana.
P.P.
di una mano che toglie la bambola woo-doo dalla vetrina.
Rossano
apre (dettaglio del tappo) una
bottiglia d’acqua.
V.F.C. (Monica):
“Mi porti un bicchiere d’acqua?”
Rossano: “Sì, certo.”
Rossano
versa lentamente l’acqua in due bicchieri,
poi
ne prende uno (P.P.) e ne beve un piccolo sorso.
Appoggia
il bicchiere sputando il contenuto nel lavello.
Rossano fa un verso di disgusto soffocando un grido.
V.F.C. (Monica):
“Che succede?”
Monica
è sulla soglia della cucina.
Indugia
pochi secondi per accorrere dal fratello.
Totale della cucina.
Monica
è china sul fratello intento a sputare nel lavello.
Monica: “Quanta ne hai bevuta?”
Rossano
(con voce roca): “Poca, ma lo stomaco mi brucia.”
Monica: “Sarà bene andare al Pronto Soccorso!”
Totale
di
una scalinata salita da Monica e Federika.
Monica:
“È andata bene… (guarda Federika) Se Rossano avesse bevuto
tutto
d’un fiato poteva non cavarsela.”
Federika:
“È molto strano, vero?”
Monica
guarda incerta Federika
Monica:
“Cosa?”
Federika.
“Voglio dire… che è strano questo incidente. Forse Rachele ha
comprato
la bambola!?!”
Monica:
“Non dire sciocchezze! È da un po’ che circolano bottiglie d’acqua
alterate.
Al
TG ne parlano continuamente. E poi… come puoi dirlo?”
Federica:
“Ieri pomeriggio sul tardi, Rachele, è uscita e non ha voluto dirmi dove
andava.”
Monica:
“Saranno stati affari suoi, e poi non avrebbe nulla contro Rossano…
almeno
credo.”
C.M.
delle
ragazze che hanno raggiunto la strada.
Federika:
“Sarà! Ma quando è tornata aveva un pacco sospetto…”
C.L.
le
ragazze stanno per attraversare, Federika lo
fa senza guardare
ed una macchina inchioda (dettaglio ruota in frenata)
a pochi centimetri da Federika
(dettaglio della distanza
tra Federika e il paraurti della macchina)
Rachele
è seduta sul divanetto e guarda la TV.
In
sottofondo si sente provenire dal bagno lo
scroscio
dell’acqua della doccia.
Totale
del bilocale.
Black-out
Rachele
nella penombra (la luce arriva dall’esterno) si avvicina alla porta del bagno.
V.F.C. (Federika): “Va bene! Ma fa presto.”
C.L.L.
del
garage.
Rachele
si affaccia dalla porticina che immette dal vano scale al garage.
Si
guarda attorno e prova un brivido.
Scende
i pochi scalini per avviarsi ai contatori, ma si ferma e si guarda indietro.
Soggettiva
di qualcuno o qualcosa che la segue.
Rachele
entra nello stretto corridoio che immette nel gabbiotto contatori.
P.P.
del volto di Rachele sudato e impaurito.
P.P.P.
delle mani di Rachele madide di sudore.
Particolare:
la mano di Rachele accende la luce del gabbiotto.
F.I.
di Rachele d’avanti al proprio contatore.
Particolare:
la mano sudata di Rachele alza la leva.
Black-out
Rachele
prende una scossa (dettaglio lampo)
Il
palazzo, a settori, piomba nell’oscurità.
Carlo
e Gianni sono seduti sul divano a parlare.
Gianni:
“Certo che Rachele poteva chiamare uno di noi ieri sera.”
Carlo:
“Per una sciocchezza come quella?”
Gianni:
“Sarà stata una sciocchezza, ma poi ci ha lasciati tutti al buio.
Le
donne non ci sanno fare con ingranaggi, computer e aggeggi elettrici.”
Carlo:
“Secondo me, poteva succedere a chiunque.”
Gianni:
“Forse, ma io non sarei svenuto per una scossetta.”
Carlo:
“Be’, comunque sia è andata bene. Ora lasciami studiare.”
Gianni:
“D’accordo. Studi qua?”
Carlo:
“Sì, lascio a te la camera.”
Gianni
esce di scena e Carlo prende i libri e si siede sul divano a studiare.
Carlo
è seduto sul divano con i libri universitari.
Solleva
lo sguardo dai libri e guarda l’orologio a muro.
Si
alza e va alla cucina a preparare un caffè.
Carlo
(gridando): “Gianni, vuoi il caffè?
V.F.C.
(Gianni): “Sì, grazie!”
Carlo
prepara la caffettiera, accende il fornello e si
volta
per tornare al divano, non accorgendosi che la fiamma si è spenta.
Carlo,
lentamente, lascia scivolare il libro e la testa gli cade indietro.
È
passata più di mezzora, P.P.
dell’orologio a muro.
Gianni
si affaccia dalla stanza accanto
Gianni:
“Allora? Questo caffè?”
Gianni
avverte puzza di gas, si porta la mano al viso per coprire il
naso
e la bocca, chiude il fornello, apre la finestra e si avvicina a
Carlo per rianimarlo
Totale
soggiorno.
Rossano è sul divano, Monica è in piedi lì vicino.
Monica:
“Sai quanto sono razionale, Rossano... eppure, tutti questi incidenti!”
Rossano:
“Non c’è nessuna bambola woo-doo, Monica. Sono solo coincidenze!”
Monica:
“Coincidenze? Tre incidenti in tre giorni?”
Rossano:
“Ammetto che è strano... ma non improbabile...”
P.P.
di Monica accigliata che scruta Rossano come a volerlo minacciare.
V.F.C.
(Rossano): “Secondo il
calcolo delle probabilità...”
Monica
(interrompendolo e facendo un gesto di insofferenza):
“Lascia
stare... Non parliamone più. Vado a farmi uno dei miei bagni rilassanti.”
Rossano,offeso, si alza dal divano per replicare,
ma
(sbam) si sente la porta del bagno che si chiude.
Rossano
fa il gesto di rottura
Totale
del
bagno.
Monica
(in accappatoio) dispone e accende le candele intorno alla vasca da bagno.
P.P.
dei
polpacci mentre Monica entra nella vasca.
P.P.
Monica
ha la testa poggiata indietro e gli occhi chiusi, immersa sino al collo.
Si
addormenta. La testa si china da un lato. Lentamente scivola sott’acqua.
Svegliandosi
perché impossibilitata a respirare, è presa dal panico, anziché tirar fuori
la testa, Monica agita le mani cercando il comando dello scarico.
Rossano
è d’avanti alla porta del bagno.
Rossano
(scocciato): “Monica, ne hai per molto?”
P.P.
di Rossano preoccupato dal silenzio.
Rossano
bussa alla porta e per sentire appoggia l’orecchio.
Dall’interno
si odono gorgoglii
Rossano
spalanca la porta ed entra.
Totale
del bagno.
Rossano
afferra Monica tirandola fuori dall’acqua
P.P.
di
Monica atterrita e piangente.
Rossano
(ridendo): “Sei il primo caso di annegamento nella vasca da bagno.(ride)”
Monica
(piangente):
“Non c’è nulla da ridere… (si asciuga il viso) Era come se qualcuno
mi
tenesse sotto.”
P.P.
di
Rossano serio e preoccupato.
Totale
del soggiorno. Carlo e Rossano sono seduti sul
divano
a bere qualcosa.
Carlo:
“Devo ammettere che tutta questa storia è strana... ma chi pensi
abbia
comprato la bambola?”
Rossano:
“Non saprei, Carlo (ironicamente). Chi tra tutti noi non ha avuto incidenti?
P.P.
di
Carlo che riflette e subito dopo guarda Rossano interdetto.
P.P.
di
Rossano (rassegnato) che fa cenno con il capo come
a
voler indicare qualcuno che è nelle vicinanze, ma non presente.
Carlo
lo imita.
Carlo:
“Non ho capito.”
Rossano:
“Gianni.”
P.P.
di
Carlo (folgorato dalla rivelazione).
Carlo:
“Hai ragione...”
Rossano
annuisce soddisfatto.
V.F.C.
(Carlo): “...è
l’unico!”
Carlo
si alza per andare verso la cucina.
Si
ferma di colpo e si volta verso Rossano.
Carlo:
“Gianni non è così intelligente...”
Rossano:
“Sì, ci avevo pensato anch’io... Ma allora chi può essere?”
Totale salotto.
Carlo torna a sedersi.
Carlo: “E se una delle ragazze avesse finto l’incidente?”
Rossano:
“Hai ragione?... Forse... Rachele? Nessuno di noi era
presente
all’incidente di Rachele!”
Carlo:
“Credi sia stata lei?
Rossano:
“Ma certo che stata lei...”
P.P.
di Carlo assorto.
Rossano:
“Monica mi ha detto che lei era interessata alla
bambola
e che la sera del mio incidente era rientrata a casa
con
un pacco sospetto...”
Carlo: “Nooo!”
Totale del soggiorno.
Rossano sta per replicare, ma entra Gianni.
Gianni: “Allora?... Che fate?”
Carlo
e Rossano, imbarazzati si scambiano qualche hem!
V.F.C. (Carlo): “Già!”
Gianni: “Perché?... qualcosa non va?”
Rossano: “A quanto pare non si mette in moto...”
F.I. di Gianni che guarda Rossano attento e riflessivo.
V.F.C. (Rossano): “C’è il rischio che domani sera in discoteca non ci si va.”
Gianni: “Che problema c’è? L’aggiusto io!”
Carlo: “Tu!?!”
Gianni: “Certo, io. Perché tanta meraviglia?”
Carlo: “Tu sai aggiustare le auto?”
Gianni (gesticola): “Certo! Mio cugino è meccanico.”
Carlo: “E allora?...”
Gianni: “E allora: posso aggiustarla.”
Rossano: “Non credo funzioni così...”
V.F.C. (Gianni): “Fidati!”
Totale
del
garage. La macchina ha il cofano alzato e
Rossano
e Gianni ci guardano dentro.
C.M.
dell’auto con i due ragazzi.
Gianni:
“È buio... non hai una pila?”
Rossano:
“Sì, nel bagagliaio. Te la prendo.”
Gianni
smanetta all’interno dell’auto, mentre Rossano
gira
attorno all’auto per raggiungere il portabagagli.
Soggettiva
di qualcuno o qualcosa che li osserva.
Rossano
sposta oggetti e quant’altro per cercare la pila.
V.F.C.
(Gianni): “Allora? Questa
pila arriva o no?
Rossano:
“Non la trovo, ma sono sicuro che c’è.”
Gianni
è completamente dentro il cofano.
P.P.
del cavo che regge il cofano
Dettaglio
del
gancio che lentamente cede.
Il
cofano cade di peso su Gianni schiacciandolo alla cintura.
Totale del garage.
Rossano
accorre dall’amico, solleva il cofano ed aiuta Gianni.
C.L.
della
zona cucina.
I
sei ragazzi (mascherati), cenano: pizza e molta birra.
Monica:
“Ma la macchina funziona ora? Ci possiamo andare in discoteca dopo?”
Rossano:
“Sì! Si era staccato il cavo della batteria.”
Gianni.
“Sapete perché mi piace essere vostro amico?”
V.F.C.
(Gianni): “Perché vi
preoccupate più dell’auto che non del sottoscritto.”
Rachele
(schernendolo):
“Poverino!”
C.L.
della
zona cucina.
Gianni: “Sfotti, sfotti! Tanto lo sanno tutti che sei stata tu, Rachele.”
Rachele: “Sono stata io a fare cosa?”
C.M. di Monica, Federika e uno dei ragazzi che fanno i vaghi.
Monica: “Carlo, ne vuoi un altro pezzo?”
Rachele
si alza da tavola inferocita (carrellata) guardandoli tutti.
Rachele: “Credete che io abbia comprato la bambola?”
Carlo
a testa bassa bofonchia.
Carlo: “Tu l’hai detto! Nessuno l’ha nominata.”
Rachele
è indignata.
Rachele (balbettando dalla rabbia): “Questa poi... Accusarmi di aver fatto del
male a degli amici!?!”
P.P. di Monica.
Monica (guardando Rachele): “Siediti, Carlo non diceva sul serio.
(rivolgendosi a Carlo) Vero?”
Carlo: “No, certo... (rivolto a Rachele) Anche tu hai avuto un incidente...
giusto?”
Rossano
(parla senza riflettere): “Questo l’ha detto lei...”
Rachele: “Stai insinuando che ho mentito?”
P.P. di Rossano che si è appena reso conto di aver pensato ad alta voce.
Monica
si alza per sedare Rachele e farla sedere.
Monica: “Dai non roviniamoci la serata...”
Rachele
(nervosa): “No, no... dobbiamo chiarire questa faccenda.”
Gianni: “È stata Fede a dire che hai comprato la bambola.”
P.P. di Fede che fa la vaga.
P.P. di Rachele pronta a saltarle addosso.
Rachele: “Tu!?! Come hai potuto dire una cosa simile?”
C.L. della tavolata. Faderika si alza.
Federika: “Hem! Io non ho detto che tu l’hai comprata. (guardando i ragazzi al
tavolo) Ho detto che hai portato a casa un pacco sospetto.”
Rachele: “Quindi mi spii?”
C.M. di Monica con sullo sfondo il tavolo con
i
ragazzi ancora seduti.
Monica: “Nessuno ti spia, Rachele...
Ma
sei stata tu a dire che avevi un paio di persone
sulle
quali avresti usato volentieri la bambola.”
Rachele: “Ma che razza di amici siete se pensate che avrei
potuto
farvi una cosa simile?”
C.L. della tavolata, Rossano si alza e va verso Rachele e Monica.
Rossano: “D’accordo, scusaci! Forse ci siamo lasciati trascinare da questa
follia.”
Federika: “Nessuna follia: il woo-doo esiste.”
P.P. di Monica che la fulmina con lo sguardo.
Carlo
(alzandosi da tavola): “Rossano ha ragione. Il woo-doo non c’entra per
niente.”
Gianni
continua a mangiare.
Gianni (con la bocca piena): “C’entra eccome! Forse non è stata Rachele,
ma
qualcuno è stato.”
I
ragazzi in piedi guardano Gianni accigliati.
V.F.C. (Gianni):
“Ognuno di noi avrebbe avuto motivo di usare
la
bambola per vendicarsi?”
Carlo: “Davvero? E sentiamo per quale motivo tu ti saresti vendicato?”
P.P. di Gianni a bocca aperta.
Gianni: “Non ho detto che io avevo un motivo.”
Rossano: “Mentre noi sì?”
Gianni
si alza da tavola.
Gianni
(gesticolando agitato): “Certo! Io ho più fortuna di te con le ragazze...”
Rossano: “Ti sembra un motivo valido? Allora, Carlo dovrebbe essere
invidioso
di me perché ho voti migliori dei suoi.!?!”
Carlo: “Non mettermi in mezzo, chiaro? E poi non è vero che sono
invidioso.”
Federika
(annuendo col capo): “Sì, sì. Tu sei invidioso.”
Rachele (facendo segno verso Monica): “Se si parla di invidia, allora,
Monica ne è la regina.”
Monica
(esitando ed emettendo suoni): “Questa poi? Di chi sarei invidiosa, di
te?”
Rachele:
“Certo! Ho sempre avuto più ragazzi di te, e poi non mi hai
mai
perdonato per Marco.”
Monica: “Ma per piacere! Marco si è messo con te solo perché gliel’ho
chiesto io...”
Totale della zona cucina.
Rachele
spintona Monica.
Rossano
cerca di dividerle.
Carlo
si prende la sberla che Monica voleva destinare a Rachele.
Tutti
litigano con tutti.
I
dialoghi sono confusi e in sottofondo.
Particolare
del vetro della finestra che trema.
Particolare del tavolo che vibra e le cose su di esso cadono.
Carrellata dei volti terrorizzati dei ragazzi.
P.P
di Rachele spaventata.
Rachele:
“Ma che sta succedendo?”
Totale
dell’ingresso-soggiorno.
I
sei corpi giacciono in posizioni anomale e in modo sparso.
Un
paio di loro sono coperti da lenzuola.
Sulla
scena si muovono due poliziotti, che prendono delle misure, e
la
dottoressa Scala che esamina un corpo.
Entra
in scena l’ispettore Moldero.
F.I.
della dottoressa Scala mentre si toglie i guanti di lattice.
V.F.C.
(Moldero): “Buon giorno, dottoressa Scala!”
Scala:
“Buon giorno, ispettore.”
Moldero:
“Può anticiparmi qualcosa?”
Scala:
“Senza dubbio.”
Scala:
“Sono morti per arresto cardiaco causato da un eccesso di panico.”
Moldero:
“Mi sta dicendo che sono morti di paura?”
C.M.
della dott.sa Scala con sullo sfondo i corpi.
Scala:
“Esatto! È raro, ma non improbabile...”
Panoramica
dell’ingresso-soggiorno.
V.F.C.
(Scala): “Può capitare
che l’eccesso d’alcol (dettaglio
delle
bottiglie
di birra), l’euforia e, nel nostro caso, la particolarità
della
serata (dettaglio
di uno dei volti mascherati), aumentino il tasso di adrenalina.”
Scala:
“Il terremoto, ed il conseguente black-out, ha dato loro il colpo di grazia
gettandoli nel panico.”
Moldero:
“Quindi il cuore non ha retto...”
V.F.C.
(Scala): “Esatto!”
Moldero:
“E questo può avvenire in sei casi contemporaneamente?”
Scala:
“Certo, questo è un caso limite... però, potrebbero essersi
suggestionati
a vicenda o... (particolare
l’espressione di terrore su uno dei volti) ci sono fatti e precedenti a noi
ignoti che possono aver alterato la loro percezione
della
realtà.”
Moldero:
“Certo! A volte la suggestione è più letale di qualsiasi cosa.”
P.P.
di
uno dei poliziotti.
Poliziotto:
“Ispettore Moldero, noi abbiamo finito, faccio portare via i corpi?”
Totale
dell’ingresso-soggiorno.
Tutti
i corpi sono coperti, la dott.sa Scala sta lasciando l’appartamento seguita
dall’ispettore Moldero.
Moldero:
“Sì. Li faccia portar via.”
Totale
del negozio esoterico.
Commessa:
“La bambola woo-doo che era in vetrina è stata venduta?”
C.M.
il proprietario è dietro il bancone, la commessa davanti.
Proprietario:
“No, l’ho fatta vedere ad un cliente (prende la bambola e la passa alla
commessa) e ho dimenticato di rimetterla a posto.”
P.P.
della mano della commessa che riposiziona la bambola in vetrina.
Particolare
di
mani che armeggiano tra candele ed incensi.
Accendono
un fiammifero e bruciano una foto dei sei ragazzi.
Dettaglio
della
foto che brucia.