C. IMELDA ANTONICELLI OFFICIAL SITE |
|
||||||||||
|
Tutankhamon - il volto di un faraone |
Mostra fotografica realizzata con Maria Carmela Gatto a Milano nel 1993; organizzata dal Centro Studi di Archeologia Africana di Milano con l'ausilio del Museo di Storia Naturale di Milano
|
Nota: di seguito sono riportati i testi ed alcune foto della mostra (esclusa l'immagine soprastante, tutte le immagini in questa pagina sono di mia proprietà) |
TUTANKHAMON:
Il Volto di un Faraone
La presente mostra non si prefigge uno scopo didattico né tanto meno di presentare un'ennesima raccolta di dati veri o romanzati, sulla figura di Tutankhamon. Tutankhamom
è sicuramente il personaggio più noto della storia dell'antico Egitto e
per tale motivo quello che meno necessita di una introduzione informativa.
L'idea di mostrare l'iconografia di questo faraone è scaturita dal
desiderio di farlo conoscere sotto una nuova luce al di là dei soliti
discorsi sulla scoperta della tomba e dei suoi tesori, con relativa
maledizione. L'esposizione
è ripartita in due sezioni: la prima mostra le rappresentazioni del
sovrano ai fini della vita pubblica; la seconda, attraverso il
materiale proveniente dalla tomba, l'aspetto privato. Le
espressioni "pubblico” e "privato” sono usate in questo
contesto ad indicare due aspetti della struttura sociale egizia. Da una
parte la grande statuaria ai fini propagandistici, dall'altra i piccoli e
raffinati oggetti destinati alla vita quotidiana del faraone, uniti a
quelli strettamente legati al culto funerario. Tra
le immagini qui esposte alcune appariranno conosciute, come la famosa
"Maschera Funeraria” d'oro; altre risulteranno nuove agli occhi del
pubblico, ma non per questo di minor interesse artistico e bellezza.
|
|
TUTANKHAMON
NELLA STORIA
Intorno alla metà del XIV sec. a.C. vi fu un periodo singolare della
storia egizia, denominato dagli studiosi "Periodo di Amarna",
dall'attuale nome della località in cui a quel tempo sorgeva la capitale.
Ed
è proprio in questa località, il cui antico nome era Akhetaton, che
Tutankhamon visse i primi anni della sua vita, alla corte del faraone
eretico Amenofi IV o Akhenaton, come poi si fece chiamare. Sarà
quindi opportuno soffermarci sul significato che la nuova città ebbe
nella storia politica e religiosa dell'Egitto. A
metà strada tra Luxor e Il Cairo, nel Medio Egitto, in un'area dove il
tavolato calcareo arriva sino alle sponde del Nilo, lungo la riva destra
si ha improvvisamente una zona pianeggiante e sabbiosa, delimitata ad
oriente dall'altopiano roccioso a formare una mezzaluna, dove intorno al
1360 a.C. si trasferì la famiglia reale dalla vecchia capitale Tebe.
Qui
nacque un nuovo culto dedicato ad un aspetto fino allora poco noto
dell'antico dio Ra: Aton (il disco), venendosi a formare così un
contro-altare all'egemonia religiosa dei sacerdoti di Amon.
Mentre
in questa sorta di isola felice si cerca di cambiare il corso della
storia, a Tebe i sacerdoti lavorano per smantellare il piccolo stato;
venuti a mancare Akhenaton e, prima ancora di lui il correggente Smenkhara,
sale al trono Tutankhaton, il principe di nove anni. La cerimonia
dell'incoronazione si svolse a Tebe, all'insegna del ritorno alle antiche
tradizioni. Cambiato
il suo nome in Tutankhamon, il nuovo sovrano
rientrò ad Akhetaton dove visse
ancora per alcuni anni con la moglie
Akhensepaton (successivamente Akhensenamon). Trasferitosi a Tebe
ristabilì il vecchio ordine religioso e restaurò i
templi degli antichi dei con l'ausilio di
eminenze grigie, quali Aye, grande sacerdote di
Amon e tutore della regina Nefertiti, e Horemheb
generale delle armate egizie, coloro che gli successero
al trono. Morì
intorno ai 19 anni prematuramente e le cause del decesso sono ancora
discusse dagli studiosi. |
|
L'ULTIMA
DIMORA "LA MORTE
COLPIRA’ CON LE SUE ALI CHIUNQUE DISTURBERA’ IL SONNO DEL
FARAONE". La
Valle dei Re: basta il nome ad evocare uno scenario di pace, serenità e
mistero. Era
il 4 novembre 1922 quando Howard Carter trovò il primo
gradino della tomba di Tutankhamon, e da quel giorno il nome
del faraone divenne immortale. Carter spedì immediatamente un
telegramma al sostenitore della spedizione, il quinto conte di
Carnarvon che giunse a Luxor il 23 novembre. Fu solo allora che scesi i
sedici gradini che portavano a una porta murata cominciò la vera
scoperta. Demolita l'entrata con impronte di sigilli poco chiare, dopo un
breve corridoio vi era una seconda porta murata e ricoperta da
impronte di sigillo riportanti il nome di Tutankhamon. "...Era
giunto il momento decisivo. Con mani tremanti praticai un piccolo
foro nell'angolo in alto a sinistra. L'oscurità e il vuoto
incontrato da una sbarra di ferro fin dove fu possibile ci rivelarono che
(...) c'era uno spazio libero e non uno sbarramento di detriti come
nel corridoio appena ripulito. Facemmo alcune prove con la candela, per
cautelarci contro eventuali fughe di gas, e infine, ampliando un po’ il
foro, vi inserii una candela e scrutai dentro. (...) Sulle
prime non riuscii a distinguere nulla, perché dalla stanza veniva un
soffio di aria calda che rendeva la fiamma tremolante; poi man mano che i
miei occhi si abituavano al buio, i particolari del locale emersero
lentamente dall'oscurità: animali dall'aspetto strano, statue e oro,
ovunque il luccichio dell'oro.” (da TUTANKHAMON
di H. Carter) Occorsero
parecchi anni di lavoro per vuotare la tomba. Gli oggetti contenuti sono
oggi in gran parte esposti nel Museo del Cairo. Il corpo del giovane re,
dopo gli esami a cui venne sottoposto, fu nuovamente deposto nella sua
ultima dimora. |
|
ARTE
REALISTICA I
profondi cambiamenti impressi nella cultura egizia dall'avvento del Nuovo
Regno non mancarono di ripercuotersi nell'arte di questo periodo.
Attraverso i contatti instauratisi con le grandi civiltà del Vicino
Oriente gli Egizi cominciarono a comprendere come il loro faraone,
tradizionalmente considerato l'incarnazione del dio creatore, di fatto
dividesse la sua sovranità con altri monarchi di altri paesi. Il faraone
inizio così a perdere la sua distante statura divina e a divenire
personificazione dell'Egitto stesso. Se
precedentemente la ricerca della perfezione fisica al di fuori di ogni
desiderio di identificare una precisa persona scaturiva dal voler
rappresentare la natura divina del sovrano, cambiamenti di tipo realistico
compaiono nell'arte durante gli ultimi anni del faraone Amenofi III. Con
il suo successore, Akhenaton, tali cambiamenti assumono un aspetto deviato
ed esasperato, fino alla rappresentazione di figure anatomicamente
imperfette. Ciò
è dovuto alla volontà del faraone di effettuare una rivoluzione, non
solo a livello politico e religioso, ma anche nel campo artistico. Ma
Akhenaton non è passato invano e lo si nota spesso nelle
rappresentazioni immediatamente posteriori. |
|
Tutankhamon - il volto di un faraone |