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SHOUNEN AI 

La nuova frontiera del fumetto

    Uno dei settori più fiorenti del mercato editoriale giapponese è rappresentato dagli shounen ai, cartoni animati e fumetti a tema erotico e romantico omosessuale maschile ma prodotti da e per le donne in larga parte eterosessuali.

    La scena italiana della produzione omoerotica di/per donne è molto recente. Da un lato manga (fumetti) e anime (video) shounen ai sono d’importazione nipponica e commercializzati nel contesto dell’editoria professionale (Yamato Video, Marvel Italia, Kappa); dall’altro lato vi sono le produzioni amatoriali (fanzine) e le autoproduzioni.

    Dopo il successo di Kizuna, proposto dalla Yamato Video nel 1995 e con un dato di vendita di circa 5 mila copie, la stessa editrice ha proposto altri video tratti da manga shounen ai.

    La varietà dei video proposti fa pensare, più che a un tentativo di soddisfare la varietà dei gusti del pubblico, a un andare a tentoni, dettato in parte da una scarsa conoscenza delle preferenze del target italiano.

    Se da una parte la scelta dei titoli da tradurre nasce dal successo finanziario dell’originale, dall’altra si può presumere che ci sia il tentativo di raggiungere una tipologia di pubblico più eterogenea, per esempio proponendo un anime anomalo come La leggenda dei lupi blu. L’ambientazione scientifica di questo OAV (Original Anime Video) probabilmente vuole attirare il più ampio pubblico dei fan delle serie robotiche, vista la presenza di «mobile suit» e scene di combattimento. Allo stesso tempo La leggenda dei lupi blu presenta elementi omoerotici trattati in maniera più consona agli stilemi della produzione erotica gay che a quelli tipici dello shounen ai. Questo ha fatto si che l’OAV facesse presa sul pubblico omosessuale ma non su quello femminile, né italiano né nipponico.

    Sul versante del fumetto, nel maggio 1999 la Marvel Italia ha pubblicato il primo manga in lingua italiana: New York, New York. Sarebbe ingenuo pensare che il successo dei video editi dalla Yamato non sia stato parte dei motivi che hanno portato la Marvel Italia a rischiare la pubblicazione di un prodotto «anomalo» e «difficile» da collocare sul mercato tradizionale del fumetto in Italia.

    Dallo scorso anno il panorama italiano si è costellato di nuove pubblicazioni shounen ai. La Kappa Edizioni ha proposto il manga Kizuna, mentre la Echo ha dato il via ad una collana dedicata allo shounen ai di produzione italiana.

    Per quel che riguarda la produzione non ufficiale, le autrici italiane si dedicano sia alla traduzione di opere straniere, sia alla produzione di fumetti originali. Sporadici esempi di traduzioni sono apparsi sulla fanzine «M come Manga», così come storie originali si possono leggere sulle fanzine della «Bianco&Nero Production» o «[K2C] Outside». Altre autrici hanno puntato sull’autoproduzione, come Eva Villa che ha fondato il «Cultur Club» per pubblicare il suo Ayakura e Caim delle sue amiche Barbara e Claudia, o «Cut for G» dell’ Associazione Culturale Ysal che ospita più autrici a cadenza aperiodica.

    Le italiane più giovani sono piuttosto fortunate: alcuni degli OAV tradotti sono adatti ad un pubblico di quattordicenni, inoltre hanno a disposizione una serie di manga che presentano situazioni velatamente omosessuali (Sailor Moon, Sakura, Marmalade Boy, Fushigi Yuugi).

    Dato che per alcune la frequentazione della cultura shounen ai è effettivamente una fase, è ragionevole pensare che ci saranno varie adolescenti che col tempo abbandoneranno questo tipo di letture e visioni e le considereranno una cosa da ragazzine, come ad esempio, il guardare i cartoni animati, mentre altre continueranno a far parte di questo mondo, probabilmente per sempre.

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