In precedenza poco considerati dalla maggior parte degli americani, i Rescue Swimmers (addetti al salvataggio in mare), eroi audaci salvatori di migliaia di vite in seguito all’Uragano Katrina e alle sue inondazioni mortali, sono entrati dalla porta principale nel cuore di tutti.
Dal regista Andrew Davis, (Il Fuggitivo), e interpretato da Kevin Costner e da Ashton Kutcher, The Guardian è una storia sul coraggio, sul sacrificio e sull’altruismo, ambientata nel mondo, fino ad oggi sconosciuto, della Coast Guard Rescue Swimmers, un manipolo speciale di uomini e donne che rischiano le loro vite durante le tempeste e in mezzo ad onde mostruose, fedeli al motto: “Affinché gli altri possano vivere!”
Il leggendario addetto al salvataggio in mare Ben Randall (Kevin Costner) è l’unico superstite di un incidente mortale avvenuto durante una massiccia tempesta. In seguito all'incidente, viene spedito contro la sua volontà ad insegnare alla “A School”, la scuola élite che addestra e trasforma giovani reclute arroganti, nei migliori e più coraggiosi tra i Rescue Swimmers. Ben si cimenta nell’insegnamento, ma a modo suo. Quando si viene a scontrare con il presuntuoso ed arrogante Jake Fischer (Ashton Kutcher), Ben intravede in lui un allievo che ha tutte le caratteristiche per poter essere il migliore, se soltanto riuscisse a combinare il suo talento con il cuore e la dedizione necessaria a evitare gli errori che lui in prima persona ha compiuto.
Il film è stato realizzato con la piena cooperazione della Coast Guard, utilizzando storie di vita vissuta e guardacoste reali tra gli eroici nuotatori e tra i consulenti della produzione e del cast; ed è stata utilizzata una enorme vasca artificiale, realmente innovativa, in cui venivano simulate le mastodontiche onde che si possono trovare nell’oceano.
Insieme a Kevin Costner ed Ashton Kutcher, il cast del film include anche Melissa Sagemiller, Clancy Brown, Sela Ward, Neal McDonough (Boomtown), John Heard (The Sopranos) e Dulé Hill (The West Wing).
Nonostante le buone intenzioni ed il cast corposo, il film non è avvincente,
anche se le scene delle tempeste e dei recuperi in mare siano così realistiche
da causare la pelle d’oca ai più impressionabili.
Il film è pieno di retorica
perbenista americana e negli ultimi 45 minuti gira più volte su se stesso,
ammorbando lo spettatore e proponendo più finali, passati sullo schermo l’uno
dopo l’altro come il terzo capitolo de Il Signore degli Anelli, con l’unica
differenza che The Guardian, non vincerà alcun Oscar.