26.09.06

La coppia sul set

Esce il 27 ottobre prossimo in 100 copie la commedia sentimentale Uomini & Donne, che ha come protagonista Julianne Moore ed è diretta dal marito/regista-sceneggiatore Bart Freundlich.

Uomini & Donne (titolo originale: Trust the Man) racconta le avventure erotico-romantiche di due coppie: la prima formata da Rebecca (Julianne Moore), attrice di successo e suo marito Tom (David Duchovny), che mentre si occupa dei figli, è alla disperata ricerca di un posto fuori e dentro il letto coniugale; e la seconda, formata da Tobey (Billy Crudup), fratello di Rebecca e la sua ragazza Elaine (Maggie Gyllenhaal), un’aspirante scrittrice. La loro relazione è ormai giunta a un bivio: dopo sette anni lui non ha alcuna intenzione di affrontare la vita adulta con la scusa che “tutti dobbiamo morire”, mentre lei vuole una famiglia.

La Moore ed il marito sono arrivati a Roma per presentare il terzo film girato assieme e, come il regista stesso ha dichiarato: “è stato facile lavorare insieme, perché ci conosciamo e sappiamo molto di come lavoriamo e di ciò che ci piace; vorrei girare più film divertenti con mia moglie.”
Anche Julianne Moore è d’accordo, benché sia convinta che “l’importante per un attore è trovare delle parti interessanti con personaggi ricchi di personalità.” Ed aggiunge: “Per me è stato facile lavorare nuovamente con Bart, ma è stato altrettanto facile lavorare con tutto il cast, che proveniva da generi totalmente diversi dalla commedia e che hanno ben interpretato i propri personaggi, perché erano tutti interessanti”.

Sia Bart Freundlich, sia Julianne Moore, hanno parlato molto dello spessore dei personaggi e della loro tridimensionalità; della fortuna di aver potuto girare un film indipendente per poter approfondire i sentimenti dei protagonisti e rendere uno spaccato di vita reale dell’America d’oggi. Cosa che, secondo le politiche hollywoodiane – troppo prese a pensare al botteghino –, non sarebbe stato possibile.

In quanto alla scelta di ambientare la storia a New York, il regista si limita a rispondere che “è dove vivo, la conosco bene, volevo che i miei personaggi fossero un tutt’uno con il luogo in cui vivono ed ho scelto la città con cui ho più dimestichezza: i ristoranti dove sono solito andare, i posti dove vado a fare shopping o a passeggiare”.
E la Moore aggiunge: “New York è speciale per noi. E’ particolare, così come può esserlo Roma, che è sì una città, ma ha le sue specifiche e le sue genericità. Ogni città, ogni Capitale, è particolare ed al tempo stesso universale. Così è New York. La storia poteva ambientarsi ovunque, ma New York rifletteva meglio noi stessi”.

Infatti c’è da dire che Freundlich, come autore, ha ammesso di aver riportato nei caratteri dei personaggi un po’ di sé e di sua moglie e, nelle vicende, alcune situazioni che hanno vissuto loro stessi: una su tutte la scena nella quale Julianne Moore, vestita di tutto punto ed a dieta, rientra a casa e divora in un solo boccone una fetta di torta rischiando di strozzarsi.

A conclusione di una garbata e politicamente corretta conferenza stampa, la Moore ha annunciato il suo ritorno, a breve, a teatro: reciterà a Brodway in Vertical Hour.

Posted by Imelda Antonicelli at 26.09.06 12:30