Avete mai avuto un sogno così grande, da credere solo voi che fosse
realizzabile?
La storia di Dreamer è tutta qui. A volte
bisogna credere nei propri sogni così fortemente da far sì che diventino realtà.
Dreamer racconta la vicenda di un padre, che per amore della figlia,
sacrifica quasi tutto per salvare la vita di un cavallo da corsa.
Ben Crane (Kurt
Russell), ha adoperato tutto il suo talento di addestratore per costruire la
fortuna degli altri. Soñador — chiamata Sonya — era una grande cavalla il cui
brillante futuro sulla pista viene improvvisamente stroncato da un brutto
incidente ad una zampa. Il suo proprietario, considera Sonya un cavallo finito e
perciò la regala a Ben, come "liquidazione".
Ci vorrà tutta l’incrollabile
fiducia e determinazione della figlia di Ben, Cale (Dakota Fanning), per
rimettere in sesto queste due “anime perse” (il padre ed il cavallo), mirando a
un obiettivo apparentemente impossibile: vincere la Breeders’ Cup Classic. Ma il
miracolo si è già compiuto: nel cercare di guarire il cavallo, Cale rimettere in
sesto anche il rapporto tra suo padre e suo nonno (Kris Kristofferson).
Il film, senza gloria e senza infamia, è una favola moderna, ben interpretato da tutti gli attori presenti, ma con il lieto fine scontato. Nel cast, oltre ai succitati, troviamo: l’attrice nominata all’Oscar Elisabeth Shue, nei panni della mamma di Cale; David Morse (Il miglio verde), Freddy Rodriguez (Six Feet Under della HBO), Luis Guzmán (Traffic) e Oded Fehr (La mummia). Mentre la regia, nonché la sceneggiatura, sono dell’esordiente John Gatins.
Fantastica è sicuramente la fotografia con una scelta dei luoghi e delle
riprese che danno al film un senso English non comune ai film
hollywoodiani.
In breve: è un bel pacchetto per famiglie, amanti dei cavalli
e romantici incalliti. Sconsigliato a coloro che non rientrano in queste
categorie.